Nel ciclismo si parla tanto dei mezzi tecnici (telai, ruote, gruppi,
leve, pedivelle, corone, tipologia dei manubri) dell’alimentazione e
dell’allenamento: la posizione in sella si lega a tutto ciò, ne completa il
cerchio. Infatti la ricerca della posizione ottimale in sella porta
beneficio sia a livello fisico, con una postura più naturale e corretta, con la conseguente sparizione di stati dolorosi di alcune parti del
corpo, sia a livello prestazionale, fornendo angoli di spinta più ottimali e
quindi una maggiore produzione di Watt con la stessa quantità di energia
spesa. Essere quindi nella posizione corretta tiene lontano le
cosidette “tecnopatie”, quali usure delle cartilagini e infiammazioni e
aumenta il rendimento di ogni singola pedalata. Infatti per ogni
articolazione esiste un range di gradazione ottimale; nel ciclista alcune delle articolazioni interessate durante l’attività in bicicletta sono caviglia, ginocchio, bacino, rachide, spalla e gomito. Al
raggiungimento della posizione corretta i muscoli potranno lavorare al
meglio delle loro potenzialità e aumentare in questo modo il rendimento
complessivo.
Generalmente i primi ciclisti che richiedono l’intervento del Biomeccanico sono coloro che soffrono di un senso di disagio o di uno stato doloroso di alcune parti, che a volte può diventare cronico, rendendo insopportabile l’atto della pedalata. La posizione giusta in sella dovrebbe invece essere ricercata prima di qualsiasi forma di dolore, in modo da prevenire qualsiasi tipo di patologia che può, col tempo, diventare cronica e produrre problematiche anche gravi.
La ricerca di una posizione giusta in sella quindi non è da vedere come appannaggio limitato a grandi corridori o coloro che fanno un’intensa attività agonistica in bicicletta: la ricerca della giusta posizione in sella è uno step fondamentale per tutti i ciclisti, dal cicloturista al professionista, dal bambino all’anziano.
Ogni ciclista rientra in una categoria: vi sono i corridotori e dilettanti, grandi doti fisiche e voglia di andar forte; vi sono gli amatori che non più le doti dei venticinquenni, ma se possibile vorrebbero andare anche più forte; infine rimangono i cicloturisti, capaci di macinare km e km ad andatura lenta ma regolare. Per ognuno di questi ciclisti esiste un assetto indicato: il Biomeccanico quindi capisce la categoria a cui il ciclista appartiene e applica le posizioni per l’assetto voluto.
Abbiamo posizionato centinaia di ciclisti, tutti soddisfatti del servizio offerto. Alcuni di essi, dopo la seduta di riposizionamento, sono riusciti a lavorare in maniera ottimale sulla bicicletta, riuscendo a raggiungere ottimi risultati.
Tra i vari, un nome d'eccellenza...... Simone Velasco - Febbraio 2023
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